domenica 17 giugno 2012

l'occhio del secolo Henri Cartier-Bresson


"C'è un istante in cui tutti gli elementi che si muovono sono in equilibrio"





”Quando guardo le opere di Henri Cartier-Bresson
mi meraviglio ogni volta di come egli abbia incontrato situazioni così pregne di senso e così incredibilmente intense.
Le sue sono epifanie avvenute su un orizzonte comune tutti noi,
colto dal suo occhio di poeta; questo mi incoraggia, mi giuda,
mi rende ancora più vicino alle sue opere straordinarie”.
Yves Bonnefoy



La fotografia è un'azione immediata; il disegno una meditazione.


Le fotografie possono raggiungere l'eternità attraverso il momento


Le prime 10.000 fotografie sono le peggiori. 

La fotografia è il riconoscimento simultaneo, in una frazione di secondo, del significato di un event


La macchina fotografica è per me un blocco di schizzi, lo strumento dell'intuito e della spontaneità.


Per me la fotografia non è cambiata dalle sue origini, tranne negli aspetti tecnici, che non sono la mia maggiore preoccupazione.



Si muore tutte le sere, si rinasce tutte le mattine: è così. E tra le due cose c'è il mondo dei sogni.




"La discesa psicologica nella miniera" Roger Ballen



"Se l'artista è colui che trascorre la propria vita cercando di definirsi, allora posso chiamarmi artista" R.B.



Roger Ballen (1950)

Fotografo statunitense. Negli anni Ottanta inizia a fotografare le case e gli abitanti della provincia del Sudafrica (da Johannesburg a Pretoria), delineando le persone che fotografa come personaggi archetipici di comunità introverse.
E' stato, come dice lui stesso, per quasi cinquantanni una pellicola in bianco e nero.
Il Bianco e nero per Ballen è una forma d'arte minimalista che non ha la pretesa d'imitare il mondo dal vero ma ciò che che l'occhio umano può percepire.





Black and white interpreta e trasforma la realtà. In un discorso psicologico ed esistenziale l'artista passa la vita cercando di definire il suo esistere.



"la fotografia è come andare in miniera" R.B.


La discesa psicologica nella miniera




Ballen ha dichiarato più volte che la forza della fotografia sta nella "l'autenticità del momento" e che "la fotografia ha il suo maggiore impatto quando si crede nella foto."


"All'età di 18 anni avevo assimilato qualsiasi tipo d'immagine. Prendevo molto sul serio la fotografia e ho avuto qualche idea riguardo al livello di subconscio su cui stavo puntando. "


La madre di R. Ballen è stato un redattore di Magnum, Ballen racconta che in casa c'erano tantissime fotografie appese alle pareti e fin da bambino non faceva altro che assimilarne i contenuti.


C'erano fotografie di David Seymour, Cartier-Bresson, Bruce Davidson e Elliot Erwitt, l'intera gamma dei noti fotografi della Magnum. C'era anche Kertész e fu lui a detta dello stesso Ballen ad aver avuto una grande influenza su di lui. La qualità dell'opera era superiore ai contenuti.



"Sono sempre stato orientato psicologicamente ed esistenzialmente"



" Non credo che la psiche sia piena di romanticismo. E' un posto alquanto brutale e non lo dico in senso negativo. Ci possono essere molte rivelazioni ma ciò che vediamo non è necessariamente romantico."


"non credo che la psiche sia piena di romanticismo. E 'un posto piuttosto brutale e non voglio dire che in un modo negativo. Può essere molto rivelatrici, ma ciò che si vede non è necessariamente romantico.




"le persone che vivono ai margini della società, come i folli, i suicidi e i criminali; persone povere che vivono in miseria come nelle opere di Dubuffet"



"E 'difficile spiegare questo luogo salvo che credo che esiste in un modo o nell'altro nella mente della maggior parte della gente"




"Ho sempre pensato che un credibile, davvero realistica ambiguità costituisce la più grande forma di espressione. E per diverse ragioni. In primo luogo, a nessuno piace la verità di ciò che sta accadendo da spiegare a lui. E ciò che è forse ancora più importante è che nessuno sa in realtà ciò che è reale o ciò che realmente sta accadendo. R.B.